Anche la paura è contagiosa: salute insieme

17.04.2020

"Uno spunto di riflessione sulla possibilità che i numeri dei contagiati e dei morti Covid che ci terrorizzano possano comprendere anche persone morte di paura, di solitudine". 

Autore: dott. Sandra Bogetti - Founder and CEO

"Emozioni e condizioni emergenziali da stato di guerra negli Ospedali e nelle RSA che hanno certo aggravato le condizioni di salute di una popolazione già medicalizzata e con comorbilita'. Questo non sminuisce l'Emergenza sanitaria e il dolore per i defunti, ma apre un confronto rispetto al fatto che i numeri delle statistiche, avulsi da dettagli procedurali del calcolo, peggiorino la situazione psico-fisica della cittadinanza già molto provata!
"Contagiarsi sappiamo scientificamente che non significhi necessariamente ammalarsi ma anche la paura è contagiosa e ammala.
Se per non ascoltare le nostre emozioni e reazioni ascoltiamo spesso il TG ci sentiremo sempre più passivi ed angosciati.
Il TG non può essere una musica di sottofondo come Mozart.
La paura, di cui ci accorgiamo o non ci accorgiamo, rischia di permeare tutti i pensieri fino a farci ammalare.
Subiamo una situazione quando percepiamo e crediamo che sia imposta, inevitabile, una sfortuna dalla quale semplicemente non possiamo sottrarci. Questo aumenta lo stress perché ci porta in una posizione mentale di passività. E ciò influenza negativamente anche il nostro corpo, in primis il sistema immunitario. Arriviamo allora a sentirci angosciati e sfiniti, stremati, sia nel corpo che emotivamente.
Anche ansia e depressione indeboliscono il sistema immunitario. Ci rendono infelici e più esposti alle malattie, che sono una reazione del corpo, un messaggio sul nostro disequilibrio.
Può essere invece che questo periodo drammatico possa anche creare una apertura inaspettata a nuovi obiettivi: lasciare da parte bisogni indotti, liberarci del superfluo, alleggerirci, fare pulizia (dentro di noi e nelle nostre relazioni... e non solo sulla superficie delle nostre mani e degli oggetti).
Potremmo paradossalmente ritornare a un approccio di cura più autentico, semplice, naturale dove la relazione è la priorità: una relazione sana con se stessi e poi con gli altri.
Abbiamo Tempo per coltivare le nostre relazioni più profonde.
Ci nutriamo ogni giorno non solo di pane, pastasciutta e pizze ma di emozioni.
Percezioni, sensazioni, emozioni e sentimenti che vanno a creare la realtà che percepiamo e sperimentiamo. "Le nostre credenze profonde influenzano sempre la nostra Salute" (B. Lipton).
Solo chi si sente più calmo, lucido, e osserva di più se stesso che il mondo esterno, può oggi divenire il riferimento per la propria famiglia, per la propria rete di relazioni.
La psichiatra Erica Poli parla di quanto la catastrofe ecciti le parte più antiche del cervello.
Dipendiamo dai TG, dai giornali o dai social che trasmettono un clima di angoscia e terrore che non aiuta ad affrontare la catastrofe.
Li ascoltiamo, li critichiamo, facciamo polemica, ci schieriamo con qualcuno o contro qualcuno... significa che stiamo guardando cosa fa l'altro, dove sbaglia, a quali rischi l'altro ci costringe. Controlliamo fuori e siamo totalmente distratti da cosa avviene dentro, dentro le nostre case, dentro di noi, nella nostra psiche e nel nostro corpo.
Se alimentiamo la rabbia e la paura e quasi ci infastidiamo di fronte a qualcuno di più sorridente e sereno (non di incosciente) dovremmo occuparci degli esiti psicologici e psichiatrici di questa emergenza, non solo di quelli sanitari ed economici.
Proviamo invece a operare una scelta, ad agire. Abbiamo davanti tante opzioni anche chiusi in casa.
Certo i cittadini potrebbero essere maggiormente aiutati, supportati, formati su questo. Invece permea un senso di solitudine e impotenza.
Tra gli scopi dell'OMS ci sarebbe "la ricerca e la prevenzione, nonché la modifica di tutti quei fattori che influiscono negativamente sulla salute collettiva, promuovendo al contempo quelli favorevoli."
Ricordiamo le pratiche sane che l'organizzazione Mondiale della Sanità in passato e purtroppo non abbastanza oggi, ha sempre sottolineato rispetto ai comprovati Stili di Vita Sani: movimento (anche in casa oggi, o in balcone o in giardino), alimentazione sana e leggera (no fumo, no alcool, no zuccheri eccessivi...). Anche il sole è indispensabile per l'umore e per la Vitamina D.
È comunque arrivata la primavera. Se non abbiamo la fortuna di un angolo all'aperto allora spostiamo i mobili di casa in modo funzionale a questa fase e innovativo, mettiamo un po' di colore nelle nostre abitazioni e posizioniamo una poltrona davanti a una finestra.
Inoltre in un documento del 2013 l'OMS delinea per il 2014-2023 un piano strategico di integrazione della Medicina Convenzionale con la Medicina Tradizionale o non convenzionale o Complementare per l'assistenza sanitaria. Oggi diviene indispensabile e non rimandabile.
Facciamo quindi tutto quello che è nelle nostre capacità per rilassarci (yoga, Tai Ji, meditazione, disegno, giardinaggio o qualsiasi attività io desideri e senta che alimenta la mia calma).
Usiamo le mani, facciamole usare ai nostri bambini, sporchiamoci le mani!
Anche cucinare è creativo ma non usiamolo come unico hobby perché potremmo rilassarci e goderci il tempo insieme in cucina ma compromettere significativamente il nostro sistema immunitario mangiando di continuo.
E allora che senso avrebbe preoccuparsi di non avere abbastanza mascherine ed amuchina?"


Dott.ssa Paola Dora, DORAinpoi

Psicologa, psicologa di benatural, psicologa ASST del Garda