Malattie autoimmuni e rare

Malattie autoimmuni e rare

MALATTIE AUTOIMMUNI

Le malattie autoimmuni sono patologie caratterizzate da una reazione eccessiva del sistema immunitario, che attacca e distrugge le cellule del nostro organismo, riconoscendole come estranee.

DIAGNOSI

La diagnosi viene fatta attraverso l'esecuzione di esami ematici (ricerca di autoanticorpi specifici: ANA, ENA, ANCA, antitireoglobulina...) ed anamnesi. A volte succede che vengano classificati come patologie autoimmuni anche quadri sindromici di cui si ignora l'origine e che non danno alcuna alterazione a livello ematico (es. fibromialgia, sindrome della stanchezza cronica), ma che si ipotizza possano rientrare in questa categoria perché la sintomatologia è varia ed aspecifica.

TERAPIA TRADIZIONALE

Gli obiettivi tradizionali del trattamento delle malattie autoimmuni sono: la riduzione dei sintomi ed il controllo della reazione autoimmune. In molti casi, oggi, si arriva alla prescrizione di farmaci immunosoppressori (farmaci biologici), che si legano agli anticorpi, nel tentativo di tenere sotto controllo la risposta immunitaria.

ORIGINE

Le origini non sono state ancora chiarite. Le patologie autoimmunitarie sono multifattoriali e, negli ultimi decenni, si è assistito ad un continuo aumento della loro incidenza, influenzata da diversi fattori di rischio, fra i quali la dieta e lo stress. Evidenze e studi clinici suggeriscono che lo stress possa svolgere un ruolo importante nell'eziopatogenesi di queste patologie. Lo stress psicologico, infatti, così come i meccanismi coinvolti per affrontarlo, attivano circuiti ormonali in grado di influenzare anche l'attività̀ del sistema immunitario.

Almeno il 50% delle malattie autoimmunitarie è stato attribuito a trigger sconosciuti e gran parte dei pazienti autoimmunitari ha segnalato di aver vissuto uno stress emotivo straordinario prima dell'insorgenza della malattia. Lo stress, inoltre, avrebbe un ruolo di mantenimento e aggravamento del decorso della malattia.

LO STRESS

La definizione di stress risale ad Hans Seyle, che, già nel 1936, lo definì "sindrome generale di adattamento", cioè una fisiologica risposta dell'organismo alle modificazioni che ne turbino l'equilibrio psicofisico. In realtà, la specie umana interagisce e risponde costantemente al mondo esterno con un comportamento di adattamento che ha come fine ultimo la sopravvivenza della specie. Lo stress, in tal modo inteso, non è dunque un evento negativo, perché è commisurato alla capacità di controllo ed adattamento agli eventi da parte dell'individuo. Quando gli eventi restano nei limiti di tollerabilità da parte dell'individuo, l'attivazione psicofisica indotta dallo stress risulta in un miglioramento di diverse prestazioni mentali del soggetto. Diviene, invece, un evento negativo quando, perdurando per tempi più̀ o meno lunghi, con situazioni che mettano l'individuo in discussione riguardo la sua reale capacità di affrontare le situazioni, produce un disadattamento e lo induce a conferire eccessiva gravosità agli eventi e alla loro valutazione.

La relazione tra stress e malattie autoimmunitarie è complessa ed è ancora oggetto di studio. Per artrite reumatoide, lupus eritematoso sistemico, malattie infiammatorie croniche intestinali (morbo di Chron, rettocolite ulcerosa e pancolite), sclerosi multipla e malattia di Graves è stato dimostrato che lo stress è associato all'esordio e all'esacerbazione della malattia. Nei soggetti affetti da psoriasi lo stress sembrerebbe ritardare la guarigione delle lesioni in corso di terapia.

CHE COSA FA BN

Mentre nell'approccio tradizionale il target è il sistema immunitario, per Be Natural il target deve essere necessariamente la cellula. Il razionale è che il sistema immunitario metta in atto risposte biologiche sensate rispetto alla situazione. In questo caso, il sistema immunitario attacca le cellule, non per errore, ma perché non sono più funzionali al loro scopo. Se una cellula non funziona più bene, il sistema immunitario cerca di eliminarla. Grazie alla medicina tradizionale cinese e alla lipidomica, possiamo capire in che stato è la cellula e quindi trattarla, abbassando così lo stato di iper-reattività del sistema immunitario e con esso sintomi e danni ai tessuti.

Sarebbe quindi opportuno che il trattamento della malattia autoimmunitaria includesse:

- l'adesione a comportamenti utili a prevenire lo squilibrio immunitario correlato allo stress.

- Una buona qualità̀ del sonno,

- una dieta corretta, che apporti tutti i micronutrienti antiossidanti dei vegetali, acidi grassi essenziali dei prodotti della pesca e di alcuni alimenti vegetali, pochi grassi saturi e alimenti processati, insieme ad

- un adeguato introito di acqua, sembrano essere una strategia nella prevenzione e nella gestione dello stress.

In particolare, occorre fare molta attenzione alla qualità degli acidi grassi introdotti con la dieta, soprattutto EPA e DHA, diretti responsabili della modulazione della cascata infiammatoria, fenomeno fisiologico cardine delle patologie autoimmunitarie. Il loro introito alimentare è squilibrato e molto spesso insufficiente. La dieta occidentale non ci aiuta e, troppo spesso, sopperiamo integrando con omega-3 in maniera non corretta. Sarebbe opportuno definire il profilo lipidico delle nostre membrane cellulari attraverso un'analisi lipidomica di membrana per poter gestire correttamente il delicato equilibrio alla base della salute delle nostre cellule e compiere scelte alimentari e di integrazione personalizzate, finalizzate alla prevenzione e alla cura.

CHE COSA CI ASPETTIAMO

Ci aspettiamo un miglioramento non solo dei sintomi, ma anche dello stato di salute generale.